L' Editoriale di Romina Ermini : Ricevo la palla passo, ho la palla passo
"... Ricevo la palla passo, ho la palla passo, ho la palla passo, ho la palla passo, ho la palla passo... "
Con queste parole Xavi Alonso rappresenta il Tiki taka.
Ed io aggiungo che è sempre la semplicità che porta alla realizzazione di un capolavoro.
Sì, la semplicità, è proprio così, una caratteristica che ci dà la possibilità di raggiungere una meta, ma senza certi "sentimenti" non vai da nessuna parte.. Quali sono?
1)Pazienza
2)Tocco
3)Inventiva
4)Creatività
Proprio per la quarta ho un certo debole... Cosa intendiamo per creatività?
USCIRE DAGLI SCHEMI, in quanto andiamo incontro ad un processo sia decisionale che formativo.
Un esempio di questo aspetto è proprio il cambio di ruolo abituale di un giocatore...ovvio è che il soggetto scelto cone protagonista deve essere ricco di valori acquisiti durante il suo ciclo calcistico.
Ma anche il punto 2 non esita ad incuriosire...qui entra in gioco un esercizio analitico che mi ha colpito molto, in quanto utile ad allenare la trasmissione a un tocco.
Proprio PEP GUARDIOLA la adatto' quando allenava il Bayern Monaco.
Il motivo fu il numero di giocatori che aveva a disposizione e, come afferma il mister, "ha inserito la presenza di un doppio gruppo di lavoro all'interno dello stesso spazio".
Ecco perché si dice infatti che lo spazio aumenta, cioè non abbiamo più un gruppo bensì due.
Qual è l'obiettivo?
Muovere la palla, alternando i vertici diagonali, per poi finalizzare verticalmente.
Da non dimenticare la velocità nell'esecuzione.
"....Il nostro unico attaccante è lo spazio...."
Il TIKI TAKA comprende sia l'attacco che la difesa, inevitabile per l'elevato possesso palla, che quindi l'avversario subisce.
In pratica l'avversario deve avere pochissima possibilità per la realizzazione di azioni, questi dovuto soprattutto alla stanchezza nel cercare di conquistare la palla.
Infatti viene fatto molto possesso palla in orizzontale e la verticalizzazione viene messa in atto solo nel momento in cuo si trovano spazi tra le linee.
Non a caso il Tiki taka ha lo scopo di stancare l'avversario e costringerlo a restare in difesa, aumentando la probabilità di commettere errori.
Una spiegazione molto interessante e chiara del concetto è quella del nostro sempre disponibile e preparatissimo mister del Pontassieve, Marco Brachi, il quale ci dà una lezione al riguardo.
"L'azione parte da dietro e molto importanti sono i piedi buoni nella fase di costruzione dietro, sia del portiere, che è un giocatore in più, che dei difensori.
In pratica il portiere è considerato un difensore aggiunto e i difensori centrali propensi a costruire l'azione, no a calciare la palla in avanti, devono essere giocatori propositivi che gli piace giocare, perché l'azione parte da dietro, la PRIMA SUPERIORITÀ, si dice, la facciamo DA DIETRO..... MUOVO PALLA PER MUOVERE GLI AVVERSARI e trovarli prima o poi scoperti... E come si perde palla RIATTACCO IMMEDIATO in avanti..."
Dopo questa esaustiva lezione del nostro mister, vorrei concludere con una frase di Pep Guardiola :
" Sarei più contento se un mio giocatore mi venisse a ringraziare perché l’ho reso migliore con le mie idee, piuttosto che vincere i titoli. Le coppe finiscono in vetrina e in cantina, il giorno dopo passa tutto. Gli insegnamenti rimangono"
(PEP GUARDIOLA)