Fausto Sarrini analizza la vittoria del Campionato dell' Arezzo
Dopo due stagioni di delusioni e amarezze, l'Arezzo nell'estate scorsa ha finalmente programmato bene il rilancio. La società diretta da Guglielmo Manzo e con l'ad Sabatino Selvaggio, ha scelto le persone giuste, il direttore generale Paolo Giovannini e il tecnico Paolo Indiani. L'obiettivo era uno e uno solo, la promozione e il ritorno in serie C.
Costruito un organico forte, correggendo in corsa alcune situazioni, prendendo dei rinforzi al posto di chi non aveva convinto o non era adatto al progetto Arezzo, l'obiettivo è stato centrato. Due i periodi significativi, la partenza a razzo, sei vittorie nelle prime sei giornate, cominciando dal 4-0 di Orvieto, poi quello di otto successi consecutivi nella fase decisiva, da febbraio a inizio aprile. In mezzo una flessione che aveva portato a un distacco di cinque punti dalla Pianese in momenti diversi.
La sconfitta di Terranuova Bracciolini a fine gennaio un campanello d'allarme, la situazione rischiava di essere compromessa, ma l'intervento del presidente Manzo, le capacità indiscutibili di Giovannini, di Indiani e della squadra hanno portato alla reazione e al trionfo, suggellato davanti a 6500 spettatori dalla vittoria per 3-1 nello scontro diretto del 16 aprile con la Pianese e al ritorno in serie C.
Una componente molto importante l'ha recitata anche il pubblico, che ha sempre seguito numeroso e con passione la squadra in casa e in trasferta. Una squadra offensiva ma che ha avuto il punto di forza nei pochi gol subiti, 28 (7 nelle ultime due gare a campionato ormai vinto), nettamente la miglior difesa del girone.